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Come riconoscere se il distretto mandibolare influenza la postura

Come riconoscere se il distretto mandibolare influenza la postura

Avviene per tutti. Solo che è importante capire in che misura ciò è rilevante sul singolo soggetto.

La visione della atm (articolazione temporo mandibolare), come un’area anatomica a se stante, è ormai superata da tempo. Perciò è ormai comune a quasi tutti la nozione che atm e postura PARREBBERO influenzarsi.

L’uso del condizionale è di nuovo necessario, in quanto, anche in questo caso, non c’è un parere chiaro della comunità scientifica.

Come per tutte le altre questioni scientifiche, so che non avremo mai un’evidenza netta del SE questo meccanismo funziona, finché non sarà più chiaro COME il meccanismo funziona.

“Il valore, la verità e la novità all’inizio sono sempre colti negativamente. La macchina viene data per scontata come un semplice strumento, poi viene osteggiata, infine viene data per scontata come un elemento fondamentale”

La follia dello spirito, il sistema della scienza.
(Stefano Montaruli)

Personalmente mi sento sicuro nell’affermare che la muscolatura della mandibola (cranio- mandibolare- ioidea-  linguale estrinseca, faringea etc etc) influenza il tratto cervicale e il tratto superiore del cingolo scapolare (omoioideo, sternotiroideo, sternoioideo).

Attualmente ci sono diversi meccanismi che giustificano tale ipotesi.

La tesi embriologica: che sottolinea il fatto che mandibola, base occipitale e determinate formazioni neurali derivano dallo stesso gruppo di cellule embrionali.

La tesi neurologica: che contempla, all’interno del sistema nervoso centrale, la necessità di stimoli derivanti da quell’area (si veda riflesso trigemino trigeminale, locus coeruleus, ruolo propriocettivo del contatto dentale)

La tesi anatomica: per cui, molto semplicemente, il fatto che molti muscoli siano FISICAMENTE INSERITI sia sul cranio, che sulla mandibola, che sull’area della laringe e della trachea, fino a sterno e scapola, giustifica la loro azione su questi distretti. Meccanismo che è assolutamente indiscutibile in ogni area del corpo.

Dibattuta è anche la connessione anatomica tra lingua, apparato respiratorio e diaframma. In un continuum fasciale denominato tendine centrale.

Personalmente trovo che la terza tesi sia sufficiente, già da sola, ad avvalorare l’ipotesi iniziale.

Mi sento sicuro nell’affermare che il modo di muoversi della mandibola è in grado di provocare influenze su tratto cervicale.

Neppure questo, tuttavia, varrebbe a nulla se non lo avessi riscontrato nella mia pratica clinica.

Da lì, poi, le reazioni a catena potrebbero creare grandi o piccole variazioni anche in altre aree del corpo, ma ritengo CRUCIALE partire della relazione cranio-mandibolo-cervicale.

In conclusione, per rispondere alla domanda, sostengo che un professionista in grado di lavorare in tale ambito potrà fornirvi risposte certe e tangibili, in grado di convincervi non per lo charme dell’operatore ma per la praticità delle sue motivazioni.